Femminile: anche Sara Ventura pronta a sfrecciare in corsia

Aumentano le frecce nella faretra di mister Baldarelli, e mai come in questo caso è opportuno usare un tale termine. Frecce intese come giocatrici di fascia, ed è proprio questo che fa Sara Ventura: correre su e giù per la corsia. Nel tempo la ragazza italo-francese ha svolto il suo incarico sia  come terzino e che come esterna di centrocampo. Si è sempre destreggiata senza risparmio, anche se una leggera preferenza lei l’avrebbe: Se devo dirla tutta, a me piace di più giocare davanti, perché amo andare alla ricerca dell’assist o del gol. Però non disdegno per nulla difendere, anzi. Diciamo che nel 3-5-2 troverei il mio habitat ideale, potendo fare tutta la fascia da sola. Però poi dipende anche da chi hai di fronte, è chiaro. In ogni caso, non mi formalizzo davvero tra difesa e centrocampo. Sono una che sa adattarsi.”

Classe 2002, cresciuta nelle giovanili dell’Olympique Lyonnais, Sara è nata in Francia da genitori italiani. In Italia è stata tesserata per la Juventus, che poi l’ha girata in prestito al Chievo e successivamente al Ravenna. È qui che ha preso contatto con il calcio italiano e con la Serie B in particolare. “I primi sei mesi passati al Chievo sono stati molto importanti, per meracconta la nuova Titana – Era la mia prima esperienza fuori casa. In precedenza avevo giocato fino alla Primavera, in Francia, ed ero abituata ad un gioco molto diverso. Per questo non è stato semplicissimo adattarmi al livello della Serie B, che ho trovato molto alto. Inizialmente ho fatto un po’ fatica, poi a poco a poco ho iniziato a sciogliermi e a guadagnare sempre più fiducia. Nella seconda parte di stagione sono stata a Ravenna e anche quel passaggio è stato molto importante per me, perchè ho giocato tanto e sono entrata pienamente nel ritmo della Serie B, oltre che nelle caratteristiche del calcio italiano.”

Quali siano le caratteristiche del calcio italiano, o meglio le differenze percepite con quello francese, Sara lo spiega in questi termini: “È un calcio che cura moltissimo la tattica. A Lione non lavoravamo particolarmente su quell’aspetto, quanto piuttosto sulla tecnica. In campo avevamo spazio e libertà, senza troppi vincoli di posizione. In Italia è completamente diverso. Ma ho imparato.”

E adesso, San Marino. Un’occasione, per Sara, di ripartire dopo una parentesi non particolarmente felice. Sono veramente contenta di questa opportunità che mi è stata data. Il progetto mi è sembrato da subito molto interessante. Vengo da alcuni infortuni e ho bisogno di ritrovare fiducia e serenità. Penso che San Marino sarà l’ambiente perfetto per farlo, grazie soprattutto ad un clima di squadra molto positivo e familiare. Mi sono trovata subito molto bene in gruppo, anche perché qualche compagna già la conoscevo dai tempi di Verona e Ravenna. Le ragazze sono tutte gentili e disponibili con me, e unite. C’è una bellissima atmosfera, che mi fa sentire un po’ come a casa. Secondo me questo sarà il punto di partenza ideale per inseguire i miei obiettivi, ma soprattutto quelli della San Marino Academy. Spero di ritagliarmi tanto spazio, ma per farlo so che, prima di tutto, devo lavorare sodo.”

Benvenuta, Sara!


Ufficio Stampa

 

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